PREMIO PER L’EDITO di POESIA alla memoria del Poeta Nino Pinto
Lo stupore dell’ospite al convito che da sempre riecheggia nella poesia di ogni luogo, ove l’uomo transita come effimero passeggere, affascinato da tutto ciò che c’è sia nel singolo attimo sia nella costanza del tempo: è il doppio prodigio allo specchio di magnificenza della natura e della parola, che riverberano la creazione nella nominazione ab aeterno delle cose e delle idee. La densità e la vastità dell’espressione linguistica – tra incanti e discanti narrativi filosofici e lirici – è misura dello “schermo all’assalto dell’oblio”.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità conferisce al poeta Antonio Prete il Primo Premio assoluto per la Poesia edita
Continuamente in cerca di notizie, come Ovidio dall’esilio di Costanza, Dante Maffia ha esaltato con magnificenza la condizione del poeta escluso dal centro di gravità di Cesare che detta la storia dell’uomo, ma ha celebrato il luminoso dolore del poeta che piange l’inanità di Cesare e la sua arroganza.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità conferisce al poeta Dante Maffia il Secondo Premio per la Poesia edita.
Il meditato decoro, tra finezza e studio, delle armoniche forme del dire poetico sempre si manifesta come rifrazione selezionata delle occasioni autentiche della vita interiore ed esteriore in una soluzione di tempo liquido, sospeso tra antichità e modernità, e lascia intravedere celesti spiragli collocati oltre la siepe dell’ermo colle.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità conferisce al poeta Vincenzo Guarracino il Terzo Premio per la Poesia Edita.
Scrittrice, poeta, critico letterario, con l’opera Le anime in piazza Angela Donna indaga le dinamiche umane e sociali attraverso la poesia che secondo l’autrice non è “solo un gioco di parole” ma ha un “potere umanizzante”. In un periodo in cui tutto è ridotto a un’asettica apparenza l’autrice conferisce un’accorata importanza alle emozioni, di cui la poesia si fa catalizzatrice.
Poesia demiurgica, intesa come “passaggio da materia informe attesa a forma materiale concreta e definita”, strumento di indagine del vissuto e del mondo.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità include il libro Le anime in piazza tra le opere finaliste della Poesia Edita.
Il compiacimento gentile di ritrovarsi nella dimensione usata dell’affezione domestica alle vicende della vita interiore ed esteriore ricostruisce sia la tradizione sia l’immaginazione inventiva della parola poetica, nel nitore espressivo di un verseggiare armonico, rigoroso e di alto profilo letterario della poesia di Edith Dzieduszycka.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità include il libro Ritrovarsi tra le opere finaliste della Poesia Edita.
Poeta, critico letterario, narratore, traduttore, prestigiosamente impegnato nel campo editoriale Mauro Ferrari è voce autorevole nel panorama culturale ed intellettuale italiano.
Articolato in quattro sezioni Seracchi e morene si presenta come un’operazione culturale altamente significativa e complessa in cui la precedente produzione poetica dell’autore si interseca con l’attuale in un mélange di forte valenza suggestiva corroborata da una incisiva forza di indagine e di denuncia sociale. Si può dire che il termine “entanglement” si rivela la chiave di lettura di questa Opera nell’indicare simbolicamente l’intreccio tra passato e presente e tra diversi registri tematici.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità include il libro Seracchi e morene tra le opere insignite finaliste della Poesia Edita.
Poeta, docente, critico letterario e cinematografico Mario Zito in questa raccolta Strappi ci offre lo spaccato di una ricerca esistenziale che scava oltre l’apparenza e celebra lo strappo come porta d’accesso alla verità ultima dell’esistenza. Non tagli chirurgicamente precisi ma strappi dettati dalle urgenze emotive di “scuotere le acque” e di tuffarsi nel mare affidandosi all’ignoto esito di un approdo o di un naufragio tra “scirocco e favonio”. Lirica intimistica ma anche di impegno civile che si affida a una forma espressiva incisiva e innovativa.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità include il libro Strappi tra le opere insignite finaliste della Poesia Edita.
La raccolta di poesie La vena delle viole contiene nel titolo stesso due elementi esplicativi che traducono in sintesi il contenuto stesso della silloge. La viola, in effetti, oltre ad essere simbolo di timidezza e pudore è pure simbolo di amori segreti, ed esplicitandone la vena, la poeta intende ripercorrere un viaggio fra i meandri più nascosti e intimi dell’amore. Così in questo iter complesso, e a tratti tortuoso, i versi di Antonella Caggiano, costruiti in forme di essenzialità ritmica e modulare, diventano ricordo, non certo nostalgico, ma scientemente aperto a scandagliare, valutare, ponderare fatti e situazioni che la vita presenta: un’autocoscienza che alimenta interrogativi e risposte attraverso un confronto con le varie simbologie della natura.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore al libro di Antonella Caggiano.
Il poeta Francesco D’Episcopo raccoglie nella silloge Mirage una serie di riflessioni dettate da eventi, oggetti, occasioni, filtrate da una sensibilità che vuole indagare ogni singolo fatto, e giocate in un variopinto disegno del quotidiano. La vita, nella sua dimensione più ampia e capace, viene minuziosamente vagliata attraverso uno sguardo indagatore che si esprime in versi che richiamano la realtà, abilitandone la sua funzione, sia di mimesi, sia di simbolo. In tal modo tutto diviene maggiormente comprensibile e facilmente giudicabile, anche ciò che in un certo senso potrebbe indisporre o assillare, come il dolore, la morte, l’ingiustizia o l’incertezza del domani.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce Menzione d’Onore al libro di Francesco D’Episcopo, Mirage.
Marco Onofrio, scrittore, saggista, critico letterario e poeta, certifica con questa silloge Luce del tempo un lirismo che accoglie seducenti atmosfere, raccontate in un procedere a mezzo tra luci ed ombre, intese ad evocare interrogativi metafisici ed esistenziali. Si sente nei suoi versi la tradizione letteraria italiana, assimilata da una parte attraverso gli insegnamenti filosofici di Leopardi e dall’altra nell’acquisizione dell’esperienza crepuscolare del primo Novecento. Il tutto ottemperato in una indagine pervicace che non cede a sentimentalismi stereotipati ma si addentra nei misteri delle cose per scoprirne gli intimi segreti in un file-rouge che non dimentica ritmo e musicalità poetiche, anzi le esalta nel medesimo istante in cui ci propone una visione di vita che avanza nel tempo e che si materializza nell’esplosione della luce.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore al libro Luce del tempo.
La città italiana con il più sviluppato carattere di metropoli simbolo di modernità e di vivacità affaristica e culturale è sicuramente la Capitale della Lombardia, Milano, come viene raccontata in versi da Carlo Ricci Bertarelli nel suo volumetto Trasformazioni. Milano, appunti di passaggio, in una eco lontana delle suggestive immagini di solitudine e di complessi industriali e ferroviari lasciateci dai pittori Angelo Morbelli e Mario Sironi. Carlo Ricci, invece, ci dice che “Nelle vie eleganti del centro / sembra di non uscire di casa / passi di strada in strada / come di stanza in stanza; / s’intessono in uno spazio urbano / che giudichi come giusto, e intimo / proprio come è l’intimità della casa: / né troppo grande, né piccolo”.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore al libro di Carlo Ricci Bertarelli, Trasformazioni.
L’attitudine a trasformare la materia prima in opere d’arte che scaturisce dalla sua professione di architetto si ritrova in Frammenti di Giovanni Ronzoni. La raccolta si presenta articolata in due parti, Neri e Rossi, evidenziate anche dalla cifra cromatica che distingue e connota i testi e che rimanda all’impatto visivo delle opere artistiche materiche. I frammenti che danno il titolo alla raccolta rappresentano sia la parcellizzazione dei momenti della vita quotidiana in funzione di una più completa visione finale, sia la scomposizione della materia che la luce fa brillare e rivela al lettore in una superiore unità del tutto, “per respirare lunghi orizzonti oltre il limite del possibile infinito”. Sono presenti anche espressioni che rimandano alla religiosità, tematica che si mostra come una cerniera significativa tra la vita e la morte, due aspetti non contrapposti ma dialetticamente interconnessi, tra i quali con la funzione maieutica della poesia Giovanni Ronzoni ricerca, montalianamente, una scintilla che “finalmente ci metta nel mezzo di una verità”.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce Menzione d’Onore al libro di Giovanni Ronzoni, Frammenti.
La poesia non può prescindere dal dolore del mondo, dalle sue ingiustizie, dalle sue oppressioni. Questo sembra volerci suggerire la silloge Nei cieli di Odessa di Marcello Tagliente. Ed ecco allora che il poeta si immerge nella realtà de male, non tanto per esorcizzarlo, quanto per rendere edotto il lettore di quello che gli uomini hanno prodotto e stanno continuando a produrre. In questo vortice di situazioni problematiche, è necessario un tentativo per potersi risollevare, trovare una specie di catarsi che ci liberi dall’ossessione del male penetrato nel cuore dell’uomo e mai completamente estinto. Si tratta di liriche che palesano evidente l’interscambio tra autore e lettore in cui il poeta, decidendo di immergersi nel dramma degli altri, dà una scossa a chi lo legge, assegnandogli una mappatura di emozioni e sensazioni forti per risvegliarne la coscienza e riportare in superficie solidarietà e umanità, il tutto tramite un linguaggio sempre esatto, scandito da un ritmo sostenuto, con immagini che scaturiscono immediate senza lasciare spazio a pause inutili e fuorvianti.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce Menzione d’Onore al libro di Marcello Tagliente, Nei cieli di Odessa.
«Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me»: questo assioma kantiano potrebbe essere assunto a sintesi della raccolta poetica >Km. Zero di Giuseppe Zoppelli, in cui la poesia è intesa come coscienza civile e ha valore se si esaltano comportamenti etici. Il poeta, in questo mondo ormai del tutto globalizzato, si affaccia al balcone della storia, scende nelle piazze, suggerisce comportamenti e pronuncia parole di cambiamento e di speranza, perché sente sopra di sé il dolore e gli affanni dell’ingiustizia e della sopraffazione. Talvolta guarda con ironia a ciò che non è stato fatto e va compiuto, ma rinuncia a suggerire soluzioni non essendo questo il compito della poesia. È sufficiente dare una scossa: il resto spetta al lettore.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce Menzione d’Onore al libro Km. Zero di Giuseppe Zoppelli.
PREMIO PER L’EDITO di POESIA OPERA PRIMA alla memoria della Poetessa Liana de Luca
Nella raccolta di poesie Eccentrica la Scrittrice Mina Gechi conduce una anabasi che si sviluppa lungo un percorso di ascensioni e di cadute, per luoghi e per situazioni apparentemente sconnesse, ma collegate da un filo di Arianna che permette di addentrarsi in un ideale labirinto di occasioni rivelatrici, per altro inanellate in archi temporali che coniugano l’antichità con la modernità, il mito con il fatto documentato, l’emozione lirica con la scabra razionalità, per giungere, infine, a concepire un mosaico compositivo del significato naturale e nobile, fino ai limiti del sacro, della propria condizione umana di appartenenza, quale esso sia, con un compiacimento arreso alle forze del destino. Si apprezza l’eleganza dell’espressione letteraria, così scevra da dogmi, ma illuminata dal culto della parola libera, comunicativa ed evocativa.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce il primo premio a Mina Gechi per l’Opera Prima di Poesia Eccentrica.
L’intuizione dell’universalità complessiva delle cose e delle idee come sola e organica tastiera di scrittura della Poesia, idealizzata in forma di uno strumento surreale, che si chiama esattamente come il titolo del volume, Qui è tutto, conduce la Scrittrice a idealizzare le quattro zone cardinali di riferimento, quasi fossero i quattro elementi fondamentali della vita – aria, acqua, terra e fuoco – e che segnano i quattro livelli di un presumibile pensiero poetante, di possibile memoria leopardiana, ma comunque di sicura incisività nell’attualità della ricerca poetica contemporanea.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce il secondo premio a Rosanna Filippone per la sua Opera Prima di Poesia Qui è tutto.
Come i due fuochi dell’ellisse, la poetica di Stefania Contardi è sottesa alle due origini di ogni evento dell’universo, precisamente alla nascita e alla morte oppure se preferiamo all’inizio e alla fine. In realtà, non si tratta di una rappresentazione dei contrasti oppositivi, ma quasi di un riverbero a specchio e di un legame di necessità tra ciò che inizia, ma poi finisce e, infine, rinasce. C’è il culto della disperata gioiosità di Charles Bukowski, cioè l’amore parossistico per la vita, accompagnato dalla tenebrosa incombenza della morte. Lo sviluppo binario della poetica è anche ripetuto nel contrasto tra la metropoli moderna e il paradiso contemplativo e salvifico della sua natia terra marina.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce il terzo premio a Stefania Contardi per l’Opera Prima di Poesia Il nulla osta e la porta sul Paradiso.
In un linguaggio di immediatezza comunicativa, tanto usuale quanto sperimentale, ma sempre ispirato alla concretezza del rapporto in re, cioè nelle cose e nei fatti anziché nell’astrazione ideologica delle teorie, Maria Tiziana Cerabino perfeziona il suo già esercitato percorso di poetessa con l’edizione della prima raccolta di poesie, Nothingness, cioè il nulla o il resto di niente, in cui emerge l’eco di Milan Kundera e dell’insostenibile leggerezza dell’essere, in cui consiglia di “prendere tutto quanto il mondo e farne l’oggetto del nostro gioco”.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore a Maria Tiziana Cerabino.
La scrittrice Clara Danubio, già nota e segnalata dalla critica nonché premiata come poeta inserita in edizioni collettanee, pubblica il suo primo volume di poesie, Aporìa di stelle, che già nel titolo sembra accogliere come sponda di riferimento il principio della confutazione enunciato dal filosofo Karl Popper, per il quale la conoscenza si sviluppa come confutazione continua delle precedenti teorie, cioè con una luce di stelle che illuminano, confutano e distruggono i dogmi precedenti e le gabbie della ragione. Si tratta di una poetica di natura comunicativa e di orizzonti sociali, costruita attraverso il confronto ideale di contributi diversi, in un processo di approssimazioni indirizzate all’approdo conoscitivo, quasi con la tecnica del brainstorming.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore a Clara Danubio.
All’insegna del celeberrimo palindromo, arbitrariamente attribuito a Virgilio, In girum imus nocte et consumimur igni (giriamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco), sorta di indovinello per indicare lucciole, falene e – perché no? – anche i poeti, Laura Giuliberti contrassegna la sua meditata e densa poetica come l’avventura illuminante della parola nelle tenebre disperdenti dei significati, in un viaggio di conoscenza della vita che pone al centro il consesso umano della solare città di mare di Porto San Maurizio, precisamente Parasio, il quale, per una sorta di architettata metàtesi o anastrofe, diviene Paraìso, ed evidenzia la meditata capacità di svelare l’uso interpretativo, immaginativo e trasformativo della parola poetica sulla realtà.
La Giuria de I Murazzi Edizione XIII all’unanimità attribuisce la Menzione d’Onore a Laura Giuliberti.