Cultore della felicità come esercizio della memoria, amante della brevitas e della sobrietas come educazione allo stile, affascinato dall’intelligenza come collegamento fra cose e persone del mondo, Ernesto Ferrero è stato un appassionato direttore d’orchestra delle letterature contemporanee, capace di valorizzare il meglio di ogni scrittore in qualità di lettore, recensore, direttore editoriale e organizzatore di convegni internazionali. Autore egli stesso di saggi, memoriali, romanzi e documenti ha dato alla letteratura italiana ricchezza di contenuti e di scoperte, rivitalizzando il passato e valorizzando le novità, fino al punto di fare del suo lavoro un magistero che rimane d’esempio ai lettori e agli studiosi. La Giuria Popolare e la Giuria Tecnica all’unanimità gli conferiscono il Premio alla Carriera I Murazzi 2022.
Tra i più rappresentativi studiosi di Letteratura e Teatro, con competenza condivisa quasi alla pari tra le tradizioni italiana e francese, peculiarità che lo include negli autori di prestigio europeo; facondo saggista, specializzato sul Cinquecento e Seicento; autore di numerose antologie critiche a cavallo degli otto secoli di letteratura, Guido Davico Bonino ha riordinato e valorizzato la storia letteraria italiana. È stato segretario generale dell’Einaudi, direttore del Centro di Cultura Italiano di Parigi e del Teatro Stabile di Torino, professore ordinario di Letteratura e Teatro dell’Ateneo torinese. Per l’alto merito scientifico degli studi e per la ricca divulgazione del sapere realizzata sia con l’insegnamento sia con l’editoria, la Giuria de I Murazzi, raccolte le risultanze di voto espresse dagli associati, conferisce all’unanimità a Guido Davico Bonino il Premio alla Carriera, ammirandone l’esempio da lui maturato di gusto e di stile letterario.
Per l’alto impegno profuso nell’insegnamento dedicato ai giovani dalla cattedra di Lingua e Letteratura inglese dell’Università di Pavia; per il merito degli studi critici sulla letteratura inglese diffusi internazionalmente; per la ricchezza creativa delle sue opere di narrativa, teatro e in speciale modo di Poesia, conosciute e commentate nell’ambito delle differenti Letterature Occidentali; per avere saputo porsi come promotore dell’alto stile della Poesia attraverso la ripresa del Mito nella modernità, in modo totalmente laico e trasgressivo, con echi di Surrealismo, fino a congiungere la primordialità con l’attualità, nella trasparenza di forme del “meraviglioso”; per avere svolto una funzione di aggregazione e di stimolo creativo all’interno della Poesia italiana, con proposte organizzative in particolare rivolte ai poeti lombardi cui ha dedicato un prezioso impegno di presenza e di valorizzazione, la Giuria del Premio I MURAZZI unitamente ai Soci dell’Elogio della Poesia conferiscono il Premio alla Carriera allo scrittore e Poeta Tomaso Kemeny
Per l’alto impegno profuso nell’insegnamento a favore dei giovani e nelle relazioni di collaborazione e di confronto intellettuale con i maggiori esponenti contemporanei della cultura umanistica, per il contributo personale alla memoria collettiva della storia e delle culture afferenti la tradizione del Centro Europa, per l’opera di narratore di ampi e profondi contenuti e per la testimonianza civile e politica resa alla contemporaneità italiana ed europea, la Giuria del Premio I MURAZZI, memore del debito di riconoscenza e del legame di affetto della Città di Torino per il sentimento di vicinanza da sempre liberamente intessuto e fecondato con l’Autore, si unisce all’eco internazionale di gratitudine e di ammirazione e conferisce il Premio alla Carriera a Claudio Magris, già esponente di rilievo dell’Ateneo torinese. A questo dobbiamo aggiungere due righe di testo perchè altrimenti dal punto di vista visuale il testo finisce prima dell'immagine ed è molto brutto da vedere.
Per la vastità degli interessi coltivati e delle opere scritte, distribuite in quarant’anni di attività, con una partecipazione sempre vigile al dibattito culturale, ispirata alla ricerca del nuovo nella piena conoscenza e valorizzazione dell’alta tradizione letteraria italiana, con vocazione e devota dedizione all’insegnamento e alla formazione dei giovani in ambito umanistico e con una propositiva partecipazione al dialogo e al confronto corrente con gli scrittori già formati italiani e internazionali, Pazzi è giunto a rappresentare una delle più autorevoli voci della letteratura italiana contemporanea, per la versatilità di applicazione nei diversi campi della cultura umanistica, a principiare dalla poesia, per continuare nella narrativa di colta complessione storico-artistico-sociale e per giungere fino all’attività professionale del giornalismo culturale di attualità, in ogni genere portando chiaro un pensiero libero da ogni consorteria o partigianeria di convenienze precostituite, ma dedito unicamente alla ricerca della bellezza e all’interpretazione per metafora della realtà, anche con risvolti di fantasia onirica e libertaria, seppure sempre agganciata al magistero irrinunciabile della Storia.
Il percorso compiuto da Calabrò lo ha condotto a impersonare un ruolo da protagonista della poesia italiana sia in patria sia all’estero ed è valso a consolidare meriti e diffusione per la letteratura italiana nel consesso delle letterature dell’Occidente e delle due Americhe, nonché dell’estremo Oriente cinese. La grande tradizione della nostra poesia, trova completo rinnovamento e rifondazione nella produzione di Calabrò che fedelmente ricostruisce per cinquant’anni la poesia d’amore dedicata alla donna come simbolo di “carne e spirito”, intesa a celebrarne il valore di compagna paritaria nonché di simbolo depositario dei destini dell’umanità. Similmente le angosce dell’uomo moderno posto di fronte alla sua lontananza da Dio, trovano nella poetica della ragione e della pragmatica sviluppata da Calabrò la dignità di un operoso impegno civile illuminato dallo splendore della natura, assunto quest’ultimo come officina di creazione e di ricreazione della vita. All’unanimità, la Giuria conferisce a Calabrò il Premio alla Carriera per la poesia e per la letteratura in generale, con devozione per il magistero creativo da lui svolto nell’ambito della tradizione umanistica.
In un’intera vita dedicata all’impegno morale, civile e artistico della scrittura, esercitata nelle diverse forme ed espressione, dalla corsività dell’articolo di giornale pubblicato su autorevoli quotidiani, al libro di riflessione e di formazione di contenuto filosofico e politico, al saggio critico di interpretazione e commento artistico dedicato sia all’arte moderna sia al mondo del cinema, al romanzo d’ambiente che diviene specchio e memoria della realtà sociale del nostro tempo, al linguaggio della poesia intonato all’espressione libera e indagatrice della testimonianza satirica e dell’invito conviviale alla sapienza, Luigi Mazzella ha saputo esprimere una dimensione di totale libertà della parola scritta da ogni vincolo o prigione spirituale o ideologica, ma anche da ogni calcolo di convenienza o di profitto speculativo e di personale arricchimento, fornendo così un’immagine di superiore valore di civiltà della scrittura.
L’immagine di Sergio Zavoli è conservata nel cuore e nella mente degli italiani come l’icona più affidabile della ricerca tenace della verità nella cronaca e nella storia, ma ha anche saputo imporsi negli ultimi venti anni come misura magistrale dell’alto sentire poetico, con la testimonianza della solitudine davanti all’erosione del tempo, con l’unico conforto nell’amore verso gli altri, documentato dal poeta con lo scavo inverante della parola e del silenzio.
In ossequio al magistero svolto a favore dei giovani sia nelle aule delle Università sia nel simposio degli scrittori, con l’ingegno e l’opera sempre orientati alla ricerca della bellezza nell’esercizio pluralistico delle espressioni di libertà e cultura civile, per l’alto patrimonio creativo realizzato negli ambiti della poesia contemporanea e per i riscontri internazionali ottenuti dai suoi studi che hanno recato onore al Paese, viene conferito a Giorgio Bárberi Squarotti il Premio alla Carriera I Murazzi della Città di Torino, con specifica motivazione rivolta al ruolo da lui impersonato di protagonista e ispiratore delle più importanti vicende della poesia italiana contemporanea.
In considerazione dell’opera di studio e di scrittura svolta a favore della poesia in particolare e della letteratura in generale, dell’insegnamento dell’Italiano presso le Scuole Secondarie e della attività di pubblicista saggista e promotrice culturale condotta a più livelli e in diverse città italiane, viene conferito a Liana De Luca il Premio alla Carriera I Murazzi della Città di Torino per l’alto merito raggiunto nell’espressione poetica delle forme moderne di vita e di pensiero, rese con memoria vitale della tradizione, con sensibilità innovatrice verso il futuro, con particolare attenzione alle tematiche della donna.